“Ripensare la Comunicazione”, per progettare il futuro

  24 luglio 2015

Ha visto le stampe in questi giorni, ed è disponibile anche presso il sito web dell’editrice, il volume curato dal prof. Fabio Pasqualetti, “Ripensare la Comunicazione. Le teorie, le tecniche, le didattiche. Atti del convegno della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale” (LAS, Roma 2015, pp. 346), che raccoglie le relazioni e gli interventi principali tenutisi il 14 e 15 novembre 2014 in occasione della celebrazione del 25° della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.

Il libro è stato presentato ufficialmente all’Expo Milano 2015 (presso la “Casa Don Bosco”) domenica 13 settembre 2015 durante l'evento “Non di solo pane… ma di ogni parola. Ripensare la Comunicazione”, al quale, insieme al curatore, sono intervenuti anche i proff. Cristiana Freni, Franco Lever e Pier Cesare Rivoltella.

All’interno di questo nuovo volume, oltre alla Presentazione e all’Introduzione, il lettore trova anzitutto i testi delle relazioni principali del convegno: Ripensare la comunicazione a partire dall’uomo (Fabio Pasqualetti, pp. 33-49); Teorie per l’Uomo, e non l’Uomo per le Teorie (Maria Antonia Chinello, pp. 50-82); Ripensare la comunicazione. La cornice, le sfide, le attenzioni (Pier Cesare Rivoltella, pp. 83-91); Ripensare la Comunicazione. Una sfida che si impone anche alla Chiesa (Franco Lever, pp. 92-132); Ri-pensare la comunicazione. Le sfide e le prospettive attuali (Mario Morcellini, pp. 133-141).

La seconda parte del libro raccoglie gli interventi tenuti in occasione delle “Sezioni parallele” del Convegno: Didattica e comunicazione. Un rapporto fertile, ma complesso (Pier Giuseppe Rossi, pp. 145-157); Media, tablet e smartphone. Come utilizzarli dentro e fuori la scuola (Davide Parmigiani, pp. 158-181); Comunicare la Chiesa nella rete: principi formativi e linee di azione (Daniel Arasa, pp. 182-203); Presenza e utilizzo delle nuove tecnologie e di internet nel mondo ecclesiale (Rita Marchetti, pp. 204-219); “Comunicare la pace”. Nei piani di studio delle facoltà e istituti di comunicazione delle Università Pontificie (Peter Gonsalves, pp. 220-228).

In occasione della celebrazione del 25.mo della propria Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale, l’Università Pontificia salesiana ha conferito (il 14 novembre 2014) il Dottorato Honoris Causa a Padre Federico Lombardi, gesuita, Direttore della Sala Stampa e della Radio Vaticana. La terza parte del volume raccoglie i testi delle motivazioni del conferimento (Cosimo Alvati, pp. 231-234), della laudatio per il dottorato (Cosimo Alvati, pp. 235-242) e dell’interessante e sapiente lectio coram tenuta dal neodottore honoris causa (25 anni al servizio delle comunicazioni sociali con tre Papi, Federico Lombardi, pp. 243-245).

L’ultima parte del libro, dal titolo La Facoltà. La storia e gli strumenti (pp. 257-334) permette di conoscere più in profondità l’identità e la storia della Facoltà, che guarda al proprio futuro consapevole della grande responsabilità che le viene affidata per il suo servizio all’oggi e al domani della Chiesa e della società, facendo tesoro delle proprie origini e dell’ispirazione che fin dall’inizio la caratterizza. Un intervento di Franco Lever fornisce a proposito un’interessante documentazione sui primi 20 anni di vita della Facoltà, mentre i testi (nelle versioni più aggiornate, ed attualmente in uso) del Vademecum FSC e della Guida al Progetto di Tesi evidenziano in concreto lo “spirito” che ha animato la vita e l’impegno educativo e formativo in Facoltà durante i primi 25 anni della sua storia.

Il volume si chiude con i profili di ciascuno dei relatori (pp. 335-340).

 

Così leggiamo nella Quarta di Copertina: «Ripensare la comunicazione è qualcosa di più che pensare ad un restyling dei percorsi formativi, ma è in primo luogo mettere in discussione lo scenario in cui viviamo e individuare il ruolo della comunicazione e le sue responsabilità. In secondo luogo, a partire da una comunicazione spesso malata e asservita ai vari tipi di potere, individuare il ruolo delle facoltà di comunicazione nel progettare professioni e percorsi formativi atti a preparare persone che sappiano far la differenza nel settore della comunicazione che necessariamente si intreccia con la vita sociale, politica, artistica, educativa e con gli altri ambiti con i quali la comunicazione opera. La riflessione sulle teorie è importante in quanto sono frame ideologici irrinunciabili e necessari per interpretare la stessa realtà in cui viviamo. È inevitabile per questo il confronto con le tecniche e le tecnologie perché sono presenti, perché cambiano continuamente, perché ci condizionano nel sapere, nel fare e nell’essere. Non è possibile prescindere dalla loro presenza, ma è urgente capire come noi interagiamo con i mutamenti tecnologici in atto e verificare il grado di coscienza delle implicazioni a livello personale e sociale. Le didattiche, infine, sono irrinunciabili perché sono il terreno di incontro e scontro tra teorie e pratica, ed è nell’azione e nella relazione che si mettono alla prova non solo le teorie ma tutti i valori che rappresentano».

Ad multos annos, e ad maiora, FSC!