Dante all’UPS
In un contesto internazionale e interdisciplinare come il nostro, il “Sommo poeta” e la sua opera continuano a essere attuali e ci consentono di valorizzare, con creatività, le eccellenze dei diversi ambiti accademici: Teologia, Filosofia, Lettere classiche, Educazione, Comunicazione.
Celebrare il centenario di Dante qui all’UPS ci permette di “viaggiare con lui”, raccogliendo un’eredità preziosa per guardare avanti e sognare – con e per i nostri giovani – un futuro umano e umanizzante, in una prospettiva di ricerca condivisa e convergente.
Magnifico Rettore
Con vero piacere introduco con questo breve video la produzione così significativa e interessante, frutto dell’appassionata attività di vari docenti e collaboratori di varie Facoltà della nostra Università, con la quale anche l’UPS partecipa da protagonista alle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante Alighieri.
In un contesto internazionale come il nostro, pur in questo tempo così particolare, ci rendiamo conto che il “Sommo poeta” è diventato un patrimonio non solo nazionale ma di tutta l’umanità; con la sua opera, per chi ci sta a lasciarsi incontrare da lui, scava nel profondo dell’esistenza di ogni persona lì dove ciascuno decide di sé e del suo rapporto con se stesso, con gli altri, con il creato e con Dio.
È anche una felice combinazione il fatto che ogni nostra Facoltà trovi in lui un interlocutore privilegiato in chiave interdisciplinare. Teologia, Filosofia, Lettere classiche, Educazione, Comunicazione: ciascuna con una prospettiva particolare e un’angolatura privilegiata per evidenziarne l’attualità ed allenarsi a saper riconoscere e valorizzare il bello che l’autentica arte porta con sé e consegna alle diverse generazioni, in un momento in cui urge un patto sociale inclusivo, una grande alleanza educativa ed intergenerazionale.
Celebrare il centenario di Dante qui all’UPS è per noi, oggi e nei prossimi mesi, anche con le nuove iniziative che la creatività saprà suggerire, raccogliere un’eredità preziosa per guardare avanti, “viaggiare con lui” con delle mete da raggiungere, e sognare con e per i nostri giovani un futuro umano e umanizzante.
Carlo Ossola, il presidente del Comitato nazionale delle celebrazioni del 700° anniversario della morte di Dante, in una recente intervista rispondendo alla domanda di indicare nella Commedia un verso dantesco di particolare significato, ha scelto “Dolce color d’Oriental zaffiro”, relativo a quando Dante vede finalmente l’alba. Il colore di una delle pietre più preziose e desiderate trasmette una serenità profonda, uno stato di dolce concentrazione; lo zaffiro è anche considerato un simbolo di saggezza e regalità». È un augurio ed è una prospettiva di impegno sempre più condiviso e convergente che viene consegnata anche alla nostra Istituzione; servire la Chiesa e la società perché i giovani diventino essi stessi le sentinelle di un’aurora che ci precede e che nel contempo ci viene incontro.