Padre Federico Lombardi dottore honoris causa in Scienze della Comunicazione sociale

  15 novembre 2014

Venerdì 14 novembre, all’interno dello svolgimento del Convegno “Ripensare la Comunicazione: le teorie, le tecniche, le didattiche, si è svolta la cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa in Scienze della Comunicazione sociale a padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa Vaticana.

 

 

Le motivazioni del conferimento sono state via via illustrate dagli interventi del Decano FSC, prof. Mauro Mantovani, del Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Domenico Pompili, da un apposito testo inviato da padre Antonio Spadaro, Direttore di La Civiltà Cattolica, dal prof. Cosimo Alvati, Docente FSC. Numerose le “lettere testimoniali” raccolte dalla Facoltà a sostegno della candidatura di padre Lombardi per la proposta di questo conferimento – tra esse anche quella del Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, mons. Claudio Maria Celli, del Direttore del Centro Televisivo Vaticano, mons. Dario Viganò, e del Direttore della Libreria Editrice Vaticana, prof. Giuseppe Costa – e altrettanto significative le testimonianze offerte durante la cerimonia del conferimento da parte del dott. Marco Ansaldo, inviato speciale e vaticanista de La Repubblica, del prof. Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale dell’Università di Roma La Sapienza, della prof.ssa Cristiana Freni, Docente della Facoltà di Filosofia dell’UPS, del Decano della Facoltà di Comunicazione Istituzione della Pontificia Università della Santa Croce, prof. José Maria La Porte, e del prof. Adriano Zanacchi, già Docente FSC.

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Estremamente profonda e coinvolgente, ricca di aspetti esperienziali e di sapienzialità vissuta, la lectio coram offerta dal neo-dottore, organizzata secondo 10 messaggi sulla autentica comunicazione. Appena dichiarato Dottore honoris causa padre Lombardi ha rilasciato una breve intervista per le troupes del TG1 e di TV2000 presenti all’evento così come gli inviati di varie testate giornalistiche. La cerimonia si è chiusa con il saluto e il ringraziamento del Rettore Magnifico dell’UPS, prof. Carlo Nanni, ed ha avuto una simpatica appendice con una serata di festa in onore di padre Lombardi che si è svolta nella sede della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’UPS con le ulteriori testimonianze di alcuni collaboratori di padre Lombardi presso la Radio Vaticana e di mons. Massimo Palombella, Maestro Direttore del Coro della Cappella Musicale Sistina. Per l’occasione il Centro Televisivo Vaticano ha voluto omaggiare padre Lombardi di un apposito montaggio video relativo agli anni fin qui svolti a servizio della Santa Sede.

 

Segue il testo dell’intervento del Gran Cancelliere dell’UPS, d. Ángel Fernández Artime, in occasione della consegna a padre Lombardi del Decreto e della Pergamena di Dottore honoris causa in Scienze della Comunicazione sociale:

“Cari amici, in molti modi sono già state indicate le motivazioni per le quali la nostra Università è lieta di conferire oggi il Dottorato honoris causa in Scienze della comunicazione sociale a padre Federico Lombardi. In latino Honoris Causa significa “a titolo d’onore”, per i grandi meriti ottenuti sul campo, ma mi piace aggiungere in questo caso anche il senso di riconoscere ‘colui che ha onorato la causa’: Lei, Padre Lombardi ha onorato la causa: ‘honoravit causam’. Nel consegnarle il riconoscimento più alto che un’Istituzione accademica possa elargire, vorrei proprio sottolineare come padre Lombardi sia sicuramente stato e continui ad essere ‘al servizio della causa’, della meta, degli obiettivi più nobili che un comunicatore e giornalista, e un gesuita e sacerdote, deve sempre avere come orizzonte del suo lavoro: il servizio della verità. La causa che spinge e appassiona, è sempre proclamare la verità. Anche nei momenti più difficili delle polemiche, degli scandali, del Vatileaks e di altre tormentate vicende, la sua estrema fedeltà alla verità ha fatto sì che i colleghi che hanno avuto a che fare con lei abbiano potuto apprendere, capire, leggere la realtà secondo chiavi di lettura non convenzionali e non basate su cliché precostituiti. È un lavoro delicato, si sa, che per a padre Lombardi – e lo hanno confermato molti professionisti, alcuni oggi qui presenti con noi – è stato il modo di comunicare del Papa e della Chiesa. Difficile, in qualche caso complicatissimo, lavoro costantemente sottoposto al vaglio dei fatti, della critica, della impietosa osservazione di chi a volte non aspetta altro che si scivoli, si tradisca quella grande ambizione che viene da lontano (meglio, dall’alto) di servire sempre e solo la verità. E come ha potuto, con successo e per tanto tempo, padre Lombardi, servire questo grandioso compito? Grazie, penso, a due coordinate di fondo. Prima: farsi ponte tra i giornalisti e la Santa Sede, e il ponte si attraversa da una parte e dall’altra. Quindi ascoltando e non solo parlando, ricevendo e non solo dando, facendosi osservatore attento – e non occasionale – di ciò che circola, si muove, agisce e pensa nel mondo moderno. E seconda: offrendo un servizio dotato di competenza e professionalità. Perché come insegnava il santo fondatore del suo Ordine, Ignazio di Loyola, solo grazie allo studio e alla costante verifica delle proprie capacità si può fare correttamente il bene delle persone che si intende servire. E questo lo si vede anche nel valore della comunicazione quotidiana della Radio Vaticana che ascoltiamo in tutto il mondo e che lei dirige: promozione di un'informazione approfondita, puntuale, attenta alle diverse aree geografiche, anzi, proprio più attenta a quelle zone del mondo che spesso vivono il disagio di rimanere ai margini del grande e ricco sistema mediatico. Una dimensione internazionale, quindi, che si è sempre colta anche nel rispetto coltivato con pazienza nei confronti dei Paesi che i papi Benedetto e Francesco hanno visitato e stanno visitando con i loro viaggi: rispetto delle culture e delle persone, delle dinamiche interne e dei linguaggi, delle storie e delle problematiche interne. Questa capacità di rispetto e di attenzione ha fatto dalla Sala stampa vaticana un luogo, oserei dire, di primaria evangelizzazione. E il riconoscimento credo che sia, davvero, universale. Quindi l’occasione che ci si presenta oggi, di riconoscere ‘ad honorem’, questo cammino di lavoro durato anni, non è una formalità: è una lezione di giornalismo, di autentica comunicazione pastorale, di comunità cristiana, e – concedetemi – di alta umanità. Grazie, e felicitazioni al neo-dottore”.  

Conferimento Dottorato Honoris Causa a Padre Federico Lombardi