Si è svolta l’11 novembre alle ore 15:00 presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale (FSC) dell’Università Pontificia Salesiana, la lezione aperta dal titolo La réclame dell’apocalisse. Quello che le big tech non vi diranno mai sulla digital advertising con il direttore creativo Marco Carnevale.
Classe 1957, Carnevale ha lavorato negli ultimi 38 anni come copywriter e direttore creativo in diverse agenzie internazionali di pubblicità, occupandosi di circa 200 marche e ricevendo oltre 160 premi nelle più prestigiose rassegne nazionali e mondiali, fra cui Cannes International Advertising Festival, The New York Festivals e ADCI. Già direttore creativo di Mccann Erickson, attualmente è partner creativo dell’agenzia indipendente Yes I Am.
Organizzato da Simonetta Blasi, docente di Pubblicità, e con la collaborazione dei docenti Giovanni Vannini e Emanuela Coscia, l’incontro ha voluto portare al centro dell’attenzione un dibattito sulla pubblicità digitale che si svolge in altri paesi, ma non nel nostro. Marco Carnevale, autore di La réclame dell’apocalisse. Una galleria dei deliri e dei disastri della digital advertising (Prospero editore), ha presentato una riflessione controcorrente per rinforzare le nostre difese immunitarie rispetto al grande incanto del paese di Digiland.
Per usare le stesse parole dell’autore:
“La digital advertising si è impadronita del mercato dell’attenzione promettendo il massimo dell’interattività, la più accurata misurabilità dei risultati, una perfetta trasparenza dei processi, un consistente taglio dei costi e una pubblicità sempre più rilevante e più coinvolgente per il pubblico.
I risultati sono stati zero interattività, un diluvio di dati truccati e manipolati, un aumento vertiginoso delle frodi, una ingente dilapidazione di risorse e la più diffusa e militante insofferenza nei confronti della pubblicità mai registrata nella storia. Tutti presupposti che qualificano l’adtech come la più probabile protagonista della prossima bolla che farà tremare il mondo.
Immaginate Wanna Marchi e il Maestro Do Nascimento trasformati in gigantesche holding tecnologiche globali. E ora immaginate migliaia e migliaia di aziende trasformate in altrettante ingenue spettatrici di televendite ansiose di accaparrarsi una delle loro magiche pozioni pubblicitarie. È successo davvero.”
L'incontro ha visto la partecipazione di studenti e docenti dell'UPS e di professionisti della comunicazione.
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