Nel mese di novembre un gruppo di studenti del ciclo di Licenza della facoltà ha collaborato con la 18ª edizione del Terni Film Festival – Popoli e Religioni fornendo all'evento diversi servizi di comunicazione. Gli studenti hanno realizzato fotografie, video, interviste e reportage. Un'esperienza che si ripete ormai da qualche anno, con il coordinamento del prof. Renato Butera, docente di cinema, d'intesa con il direttore del festival Arnaldo Casali, e con il supporto di Katia Malatesta e Simone Semprini.
«L’esperienza – racconta Anatolii Makara, uno degli studenti FSC coinvolti – è stata formativa sia dal punto di vista professionale, sia da quello relazionale. Abbiamo messo in pratica le competenze che abbiamo acquisito durante gli studi universitari, in un contesto non "protetto" facendo una vera esperienza formativa sul campo. Ci sono stati anche alcuni momenti di tensione, che siamo riusciti a superare grazie al lavoro di squadra e al sostegno reciproco.»
«Siamo stati coinvolti fin dal primo momento nella realizzazione di foto, video, interviste e reportage del Festival, – continua Sara Michielin – il tutto in maniera autonoma. Personalmente ritengo che da parte nostra ci sia stata una risposta professionale e responsabile allo stesso tempo. Non sono ovviamente mancati i momenti di leggerezza, come le cene con lo staff e gli ospiti. Abbiamo avuto modo di conoscere attori, di chiacchierare con i registi, di farci raccontare il perché delle loro scelte artistiche e non solo.»
«Partecipare al Film Festival di Terni – aggiunge Paolo Rosi – è stata un'occasione importante: durante i corsi siamo abituati a svolgere molte esercitazioni pratiche, ma trovarsi in un contesto di produzione in tempo reale, con delle responsabilità, ci ha spronato necessariamente a tirarci su le maniche per mettere in gioco le capacità apprese. Il nostro gruppo si è trovato a collaborare e mettere in condivisione punti di forza individuali e responsabilità, anche in momenti di particolare tensione, per realizzare un lavoro professionale. Inoltre è stato gratificante accertare la validità delle competenze acquisite con gli studi – alcune delle quali magari andavano solo rispolverate – e dialogare con personalità emergenti del settore cinematografico. In sintesi, l'esperienza di Terni è stata uno stress-test molto valido.»
«Ci è stata richiesta molta prontezza, – conclude Riccardo Capobianco – soprattutto perchè il nostro arrivo a Terni è coinciso con gli ultimi giorni del festival, i più ricchi di eventi. Fortunatamente abbiamo avuto il supporto degli organizzatori che nella prima fase ci hanno guidato e consigliato, permettendoci poi di lavorare in autonomia. Tante sono state le occasioni per ampliare la nostra rete di contatti: ogni sera a termine riprese e proiezioni ci si ritrovava a cena con i vari registi e attori, in un clima più informale e socievole.»
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