Che senso ha oggi proporre l’esperienza morale come esperienza fondata sul criterio del bene? È possibile che la vita possa dirsi buona proprio in relazione al rapporto che l’essere umano stabilisce con la propria vulnerabilità? Quale ruolo può avere oggi l’immaginazione nel plasmare e configurare i criteri etici attraverso cui leggiamo la realtà?
Queste sono alcune delle principali questioni affrontate da Maria Chiara De Angelis, nostra docente del corso Organizzazioni e progettazione sociale, nel suo ultimo lavoro Coltivare la felicità, abitare il desiderio (Mimesis Edizioni).
Nel testo l’autrice approfondisce i temi del benessere e della felicità attraverso il contributo delle scienze sociali inserite in una più ampia cornice antropologico-filosofica. Il saggio prova a ripensare orizzonti di senso possibili e percorribili di fronte alla complessità del tempo presente, per poter superare l’impasse di un desiderio senza felicità e di una felicità senza desiderio che costringe l’uomo contemporaneo a una sopravvivenza senza slancio né progetto.
Il libro risponde all’urgenza pratica di risintonizzare il discorso etico con il reale, per superare schemi etici normati e precostituiti che non lasciano spazio al dialogo e non educano la coscienza alla deliberazione e alla ricerca creativa delle motivazioni del proprio giudizio.
Attingendo all’eredità dei classici, in particolare Aristotele e Tommaso, alla sociologia relazionale e al magistero sociale della Chiesa, il volume intesse un dialogo con l’etica antica per riscoprirne i fondamenti e offrire una “terza via”, alternativa all’emotivismo relativista e alla deriva dogmatica, esplorando il legame esistente tra virtù e desiderio, riabilitando, infine, la narrazione e la parola poetica nella costruzione dell’agency soggettiva.
Autore: Maria Chiara De Angelis
Editore: Mimesis Editore
Codice ISBN: 978-88-5759-189-6
Collana: Eterotopie
Area tematica: Scienze sociali, Etica pubblica
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 382