Grazie Papa Francesco, testimone della comunicazione che favorisce l'incontro

Nel momento del cordoglio, la facoltà ricorda con gratitudine Papa Francesco e il suo stile comunicativo
  21 aprile 2025

La FSC si unisce al cordoglio mondiale per la morte di papa Francesco. Esprime la gratitudine per essere stato un papa che ha insegnato la comunicazione sin dal suo primo saluto che ha rivolto ai fedeli in piazza S. Pietro, quando disse: “Buona Sera!”

Questa modalità avviava un modello di comunicazione che avrebbe poi espresso in modo significativo nel suo primo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali nel 2014 dal titolo: Comunicazione al servizio di un'autentica cultura dell'incontro.

Crediamo che il taglio con cui il papa ha guardato alla comunicazione definisca lo scopo fondamentale dell'agire comunicativo nella Chiesa ma anche per ogni cristiano. O la comunicazione porta all’incontro con l’altro oppure serve a poco, se non, come accade, a renderlo ancora più schiavo. Lo stesso vale per le tecnologie della comunicazione che sappiamo quanto oggi incidano sulle persone.

Tra il 2021 e il 2023, papa Francesco ha formulato tre messaggi che il nostro decano Fabio Pasqualetti si è permesso di chiamare l’algoritmo di Francesco, perché entrano nel merito di come si può favorire e costruire, di fatto, la cultura dell’incontro.

Nel 2021 il messaggio si intitola: “Vieni e vedi” (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono. L’invito a incontrare le persone là dove e come sono è primariamente un invito a decostruire i nostri pregiudizi, le nostre aspettative, le nostre precomprensioni che quotidianamente usiamo. La comunicazione inizia con un incontro che accoglie l’altro come un mistero che ci interpella.

Nel 2022 segue il messaggio Ascoltare con l’orecchio del cuore. Contrariamente a ciò che spesso facciamo, e cioè, dopo aver incontrato qualcuno iniziamo a parlare, papa Francesco chiede di rimanere in ascolto. È l’altro che ha la precedenza. In una società dove non siamo più capaci di ascoltare nessuno si potrebbe davvero considerare tale scelta un atto rivoluzionario.

Infine, nel 2023 il Papa invita a Parlare col cuore. «Secondo verità nella carità» (Ef 4,15). Dopo l’ascolto con il cuore, arriva anche il momento di parlare, ma, nuovamente, non si tratta di proferire parole, non è quel brusio di fondo che ormai pervade la rete come un flusso continuo di bla, bla, bla. É nuovamente un parlare con il cuore. Un proferire saggezza che sgorga da una vita in profondità. Chi vive in pienezza la parola è la sua stessa vita.

Siamo grati a papa Francesco, perché tutta la sua vita è stata una testimonianza di questo stile di comunicazione, ma certamente lo siamo anche per le sue posizioni sul tema della pace, dei migranti, dei deboli e degli ultimi. Per la sua visione di Chiesa in uscita non solo dal territorio, ma anche da quelle certezze che spesso la ingessano e le fanno perdere umanità.

Grazie papa Francesco per questo tratto di strada fatto insieme durante il quale hai camminato con noi e per noi.