
Nell'era digitale, la crescente pervasività dei dispositivi rischia di rendere opachi tratti fondamentali dell'esperienza umana, dall'identità alla relazionalità, dalla memoria all'intelligenza. Cosa significa vivere in un'epoca in cui la realtà e le relazioni sembrano sbiadire dietro uno schermo di "non-cose"?
Giovedì 8 maggio alle ore 10.35 (Aula CS1) si terrà in FSC la lezione aperta dal titolo "L'invisibilità del reale. 10 ipotesi per recuperare l'umano nell'era digitale" con la partecipazione di Davide Ferrante, autore del recente volume "L’età invisibile. Rivelare l’identità attraverso il recupero della vergogna" (Egea, 2024) e del precedente "Il controllo sottile. In trappola tra TV, Social Network e Smartphone" (CSA, 2016).
L'evento, promosso all'interno del corso di Sociologia dei Media Digitali condotto dal Prof. Fabio Pasqualetti, intende offrire spunti di riflessione cruciali per comprendere le sfide antropologiche del nostro tempo e per immaginare strategie concrete per un futuro digitale più consapevole e autenticamente umano.
Partendo dall'analisi del fenomeno dell'"invisibilità del reale", Ferrante esplorerà dieci ipotesi di "rivolta" concettuale volte al recupero della pienezza dell'umano in un contesto sempre più mediato dalla tecnologia.
L'ingresso è libero.
Davide Ferrante ha conseguito un Dottorato di ricerca in “Global Studies for an Inclusive and Integrated Society: Global Culture, Digital Society, Diversity Inclusion and Social Innovation for Development” presso l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria nel 2024. Attualmente collabora con l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli in qualità di Cultore della Materia presso la facoltà di Scienze della Formazione Primaria, cattedra di Sociologia dell’Educazione e della Famiglia, e la facoltà di Scienze dell’Educazione, cattedra di Studi Sociali sulla Prima Infanzia. La sua ricerca si concentra sulle dinamiche sociali e culturali nell'era digitale.